| Credo tu non abbia ben capito il post,
realmente dicevo che un conto è essere geneticamente qualcosa (gene bianco o indoeuropeo) un conto è il senso di appartenenza. Come ho riportato li, ho delle amiche che vengono dall'argentina (sono tornate qui con passaporto italiano essendo la seconda generazione quindi possono ancora richiederlo) cui i nonni sono andati in argentina dal veneto (di cognome fanno zanoni), tutti e 4 , i genitori quindi sono figli di italiani nati in argentina e conseguentemente per ius sanguinis, loro sono italiane nate in argentina. Se però gli chiedi, che senso di appartenenza hanno, ti rispondono argentina perchè l'hanno eletta a propria casa, il territorio dove uno nasce è importante, a volte anche più del retaggio culturale.
Vai a dire ad un australiano che è inglese, al massimo ti dice che parla la stessa lingua, ma già con 2 o 3 generazioni, l'uomo essendo forse uno degli animali che maggiormente di adatta all'ambiente ed adatta l'ambiete a se stesso, smette di sentirsi "inglese" o "italiano" ma inizia a sentirsi tutt'uno con l'ambiente che l'ha accolto e che ha plasmato per se.
Quindi per loro, per quanto in 2 o 3 o 4 generazioni, alcune usanze possono essere in comune, sono le piccole cose, che fanno dire ad uno che ha avi italiani, guarda sono argentino e non sono italiano.
Il legame con il territorio che si crea già dopo 1 o 2 generazioni non è da sottovalutare. Sopratutto perchè le cose evolvono, basta il caso del dialetto veneto che in italia è scomparso ed in argentina è ancora parlato.
Prendi uno di questi, lo porti in italia e nel veneto dove la sua lingua non è più parlata, e vedi come vuole tornare in argentina.
In misura minore l'effetto "territorio" è stato sentito da tutti quegli italiani nati in libia, se senti qualsia di essi, che ci sono nati o ci hanno vissuti per tantissimo tempo, se possono ci ritornano subito....probabilmente se la libia fosse rimasta italiana e decolonializzata negli anni 60 come il resto delle nazioni, la gente nata li avrebbe parlato italiano, avuto tratti genetici italiani ma avrebbe detto che era libica.
Ad un italo argentino, puoi anche inculcargli il fatto che è di origine italiana, quello può anche dirti "è vero i miei geni sono italiani", ma se l'italia sprofonda nel mediterraneo, magari un pò gli dispiace ma la prima cosa che dice "boh speriamo non capiti all'argentina".
Visto che non c'è attaccamento alla terra e credo che l'attaccamento al suolo patrio (che poi è quello che ti dà le radici) sia importante quanto le radici culturali, ecco li che per me ci sono maggiori tratti in comune tra europei che magari si sentono europei per appartenenza al continente, che non a qualcuno che è inglese ma si sente australiano ed ha usi e costumi del posto o ad un italo argentino o un italo brasiliano che si sente brasiliano perchè ha assorbito gli usi e costumi del posto. Ovviamente non che prima della colonizzazione di massa ci fossero usi e costumi, però sono stati creati per adattare l'uomo all'ambiente e l'ambiente all'uomo. Se no la colonizzazione probabilmente sarebbe fallita prima ancora di iniziare.
|